Godersi la pensione, a casa propria: molti anziani aspettano con impazienza tale momento. Non vedono l’ora di trascorrere il tempo libero a casa, con la piacevole sensazione di essersi presi cura della propria abitazione.
Ma alcuni pensionati si rendono conto solo all’arrivo di un avviso da parte della banca, che con un reddito più basso i requisiti di sostenibilità non sono più rispettati. Poiché con l’inizio del pensionamento le entrate si riducono, molti creditori eseguono un calcolo dettagliato della sostenibilità. Nello specifico, quindi, la questione centrale per ogni futuro pensionato è: l’ipoteca attuale è sostenibile anche con il reddito da pensione, spesso inferiore?
Come prima del pensionamento, gli interessi ipotecari e i costi di manutenzione non devono superare un terzo delle entrate (da pensione), al fine di garantire la sostenibilità. Le entrate però si riducono, una volta che il reddito da lavoro viene sostituito dalla rendita dell’assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS), della cassa pensioni o dai prelievi di capitale. Di norma, si presume una riduzione di circa il 30%. Inoltre, chi offre ipoteche anticipa solo fino a un massimo del 65% del valore dell’immobile, invece dell’80% che viene concesso in età lavorativa.
La tabella seguente illustra la situazione prima e dopo il pensionamento: